Non rispondere d’istinto, rifletti e preparati ad andare oltre, ti spiego il perché.
In teoria tutte le nostre aziende sono pronte ed hanno fatto importanti investimenti per prevenire, rilevare e rispondere rapidamente ad una violazione dei dati. In pratica però gli hacker continuano a “bucarci”, i motivi sono tanti ma tutti riconducibili allo stesso tipo di errore: restare fermi ad aspettare che succeda qualcosa.
Il rischio è un fattore che cambia con il tempo e le condizioni ed è per questo che avere un ottimo piano scritto su carta e lasciato in un cassetto in attesa dell’occasione per poterlo mettere in pratica è un errore strategico fondamentale.
Non esiste il rischio zero, diffida del venditore di soluzioni magiche, ma chiediti se hai mai simulato un databreach, oppure quando hai verificato per l’ultima volta le procedure di sicurezza di un tuo fornitore e poi rispondi a questa domanda: quando hai fatto per l’ultima volta formazione ai tuoi collaboratori?
Se le risposte sono quelle che credo, corri a prendere le procedure aziendali, rileggile, mettile in discussione, provale sul campo e provale ancora.
E’ inutile avere realizzato il miglior piano di volo della storia se non sai come si pilota il mezzo!